Formazione e Facilitazione Relazionale di Gruppi

Dal 2008 mi dedico alla Formazione e alla Facilitazione Relazionale di Gruppi di lavoro nei contesti organizzativi pubblici e privati, agenzie formative e associazioni onlus. I miei interventi nelle realtà gruppali hanno come finalità quelle di far saggiare processi peculiari per l’acquisizione di nuove conoscenze e pratiche. L’azione facilitante da me portata in aula intende “occasionare” sensazioni e reazioni, mediante l’attivazione di processi coscienti di natura emotivo-comunicativo-relazionale, che potranno generare modalità sensoriali e riflessive “altre”. Lavoro da tempo con diversi gruppi, solitamente costituiti da un numero di partecipanti che va da un minimo di otto fino ad un massimo di ventisette: da ogni persona emergono stimoli e potenzialità, legati alla conoscenza, alla comprensione, alla crescita personale e al miglioramento delle proprie facoltà mentali e virtuose. Il potenziale umano – dato da intenzionalità, libertà, comunanza e creatività -, il più delle volte inespresso, grazie alle attività di gruppo può essere liberato, facendo calare tutto quel complesso di barriere che ogni persona tende ad erigere per difendersi. La mia azione facilitante all’interno del gruppo vuole far emergere bisogni da soddisfare e individuare obiettivi da raggiungere. Il saper lavorare in gruppo vuol dire anzitutto saper andare verso gli altri, essere capaci di mettersi nei loro panni per poterli comprendere, e se richiesto, sostenere. L’adesione al gruppo e la sperimentazione dei suoi “giochi” facilita l’osservazione e la trasformazione reciproca di atteggiamenti in un ambiente sicuro. La modalità ludica risulta efficace veicolo di apprendimento e formazione perché è al tempo stesso eccezionale e simile, nella sua strutturazione, a molteplici situazioni esistenziali. Le azioni ludiche, grazie alla diminuzione delle difese, creano le condizioni favorevoli per una full-immersion nelle emozioni, nei ruoli e nelle dinamiche relazionali, che fungono da base per la crescita personale e professionale.

Esci dalla confusione, trova la semplicità.

Dalla discordia, trova armonia.

Nel pieno delle difficoltà risiede l’occasione favorevole.

Albert Einstein

Ogni stato emozionale, ogni abilità, ogni criticità che può portare ciascun partecipante all’interno della realtà gruppale, rappresenta un “dono” che può apportare nuova linfa trasformativa per sé e per gli altri da sé. Nel gruppo l’osservanza e la deferenza reciproche dei tempi individuali vogliono riconoscere ad ognuno la libertà di scegliere se intervenire e verbalizzare la propria esperienza. Proprio la verbalizzazione, se condivisa nel gruppo, può favorire anche l’espressione e la rielaborazione di componenti aggressive e/o passive, lasciando spazio a rimodulazioni di natura assertiva. Dai primi momenti l’azione facilitante da me svolta rappresenta la leva unificante tra i partecipanti, in quanto ognuno di loro tende a delineare rapporti scambievoli sulla base dei rapporti da loro con me intrattenuti. Come agente di cambiamento lascio che venga espresso anche quanto di depotenziante possa emergere dalle interazioni, affinché ognuno possa ri-modularlo e riconsegnarlo in forma altra, maggiormente positiva e vantaggiosa per tutto il gruppo di lavoro. Sollecitando l’espressione di stati emozionali positivi e una co-costruzione della collaborazione, intendo agevolare la comunicazione efficace e la circolazione “possibilitante” di quelle idee foriere di emancipazione personale, cosicché ogni partecipante possa percepirsi agente di cambiamento esso stesso. Ognuno può, attraverso le interazioni reciproche, scoprire altre modalità per esprimere le proprie esperienze di vita, potendo così in ultima analisi dare forma a un’immagine di sé del tutto differente dalla precedente. Le energie che emergono da ognuno favoriscono la reintegrazione degli stati emozionali e degli affetti ad un altro stadio. La mia azione facilitante vuole accrescere la consapevolezza di ciascuna persona, l’autorealizzazione e l’autoaffermazione, favorendo nel gruppo stesso una riassegnazione dei ruoli e un consolidamento delle relazioni interpersonali e non.